Tagli ai vitalizi, si dividono Camera e Senato. Gli ex parlamentari in rivolta. Di Maio: “Noi alle minacce siamo abituati da sei anni”.
ROMA – A rischio stop il piano sul taglio ai vitalizi presentato dal presidente della Camera Roberto Fico. Non è bastato il risparmio di quaranta milioni illustrato dal pentastellato per evitare che si scatenassero le prevedibili polemiche da parte degli esponenti della categoria coinvolta.
Vitalizi, il passo indietro della Casellati
La prima battaglia è interna e si combatte tra Camera e Senato: mentre il M5S annuncia la fine della Seconda Repubblica e porta in trionfo il progetto del taglio ai vitalizi, dal Senato la presidente Casellati tira il freno e mette in dubbio la regolarità giuridica e costituzionale della proposta che quindi ha deciso di non avanzare nell’aula di sua competenza. Già questa prima distinzione non facilita certo le trattative e le discussioni su un provvedimento particolarmente delicato.
L’associazione degli ex parlamentari in rivolta
La seconda battaglia, quella principale, si combatte con l’Associazione degli ex parlamentari, pronti a muoversi per vie legali per impedire che il provvedimento diventi esecutivo. I portavoce dell’Associazione hanno minacciato anche un’azione civile e amministrativa per danni contro i membri della presidenza della Camera, Roberto Fico incluso.
“Oggi è una giornata storica – ha risposto Luigi Di Maio -, ho visto che già si sta minacciando, ma noi a queste minacce siamo abituati dagli ultimi sei anni. Quelli sono privilegi rubati non diritti acquisiti e la smettano con le minacce, è uno schiaffo alla miseria fare ricorsi e protestare perchè ti tolgo un vitalizio di 6-7000 euro quando sei stato tre giorni in Parlamento“.